10-09-2014: Le due di notte. Ho appena finito di parlare con un amico in crisi. Ripenso a Manuel, a quel suo modo di fare, di tre...

Di notte. Di notte con te. Di notte. Di notte con te.

Di notte. Di notte con te.

Di notte. Di notte con te.

 
10-09-2014:

Le due di notte. Ho appena finito di parlare con un amico in crisi. Ripenso a Manuel, a quel suo modo di fare, di tremare, di essere. Leggi il Russell blog, e ti ritrovi davanti le ferite e il calore. Ti penso, anche se non ci sei più. Anche se oggi sono passati anni. Ma tu rimani in queste parole.
 
Qualche anno fa:

Ieri alle due di notte nella casa nuova. Mi ha appena chiamato ed è già sotto la porta di casa.
"Ho fatto una cazzata" dice e trema "Per favore aiutami"
"Calmati vieni qui, che è successo?"
"Io..io" scoppia a piangere.
"Ehi calmati, io sono qui con te! Dai ti preparo qualcosa di caldo, perchè sei uscito senza il cappotto?"
Mi aggiro per la nuova cucina e tiro fuori dagli scatoloni il bollitore, l'acqua che scorre sembra mimare le sue lacrime, un rumore continuo ma che già conosco, accendo il fuoco e aspetto il sibilo della bollitura. 
Vedo che si è alzato da terra, lo sapevo che dovevo portare già il divano invece di star a terra su cuscini e coperte varie.
Io sono troppo impacciato in queste cose, cosa gli dico se preferisce la tazza a fiori o quella a pois? interrogarlo sulla cazzata fatta mi sembra crudele.
"C'è caldo in questa casa, è un calore tuo."
"Tesoro non ti capisco."
"Sì, ci sei tu, non solo fisicamente..questa casa sei tu"
Il sudaente ritmo delle parole è interrotto dallo stridore che mi indica che l'acqua è pronta.
"Ti preparo una camomilla, ne ho una speciale alla vaniglia e poi ti ci metto il miele all'arancio"
Mentre spadello sento i suoi passi che si avvicinano "posso dormire qui oggi?" 
"Certo che puoi, tu sei sempre a casa tua quando vieni qui, ti vuoi fare una doccia?"
"Si magari dopo la camomilla, sembri mia mamma" e il primo sorriso della serata è servito.
"Allora corri e porta di là le tazze e stai attento a non rovesciare tutto."
Mi ero comprato dei dolcetti per la colazione, ma forse è meglio usarli ora, è strano, è notte fonda ma vederlo lì seduto sui cuscini con il tavolo che ospita le tazze fumanti e i pasticcini alla frutta, con la luce intermittente e bluastra della tv accesa che lo illumina, insomma non so come dirlo ma è come se il mio cuore avesse un sussulto.
Lui prende la tazza con tutte e due le mani, assapora il gusto e decide che ci vuole un altro cucchiaio di miele, forse ne ha preso troppo e così lecca il cucchiaio, nell'inghiottire sembra che provi un piacere primordiale come un orgasmo sensiorale.
Durante la camomilla parliamo poco, io lo osservo e lui si consola, si riscalda e si placa.
"Posso farla davvero la doccia?"
"Ma che domande fai? certo che sì, sei proprio scemo a volte" gli dico e ovviamente rido "Ti porto subito l'accappatoio, hai visto che ho fatto bene a prenderne due?"
Mentre sento che l'acqua scorre mi metto sotto le coperte del letto improvvisato sul pavimento del salotto, ci sarà anche il mio calore in questa casa ma io inizio a sentire freddo, lascio la tv accesa su un film in bianco e nero. Mi sono quasi addormentato quando sento i suoi passi nella stanza, mi giro e apro gli occhi e lo vedo in piedi.
"Non hai freddo a star nudo? Se vuoi ti presto qualcosa di mio"
Fa cenno di no, ma non si muove verso di me. Accendo la piccola luce. Cazzo che ha combinato? è pieno di graffi, segni strani e rossi sulla pancia. Mi mancano le parole riesco a dire solo un "oh cazzo" sussurato sulle labbra.
Manuel si accorge che ho capito, le lacrime ora sono silenziose "Ti posso abbracciare?".