In un precedente post avevo parlato dell'ispirazione letteraria e avevo citato Lenze, visto che aveva avuto un buon riscontro fra voi, ...

Cooltura: la mia seconda tappa. Cooltura: la mia seconda tappa.

Cooltura: la mia seconda tappa.

Cooltura: la mia seconda tappa.


In un precedente post avevo parlato dell'ispirazione letteraria e avevo citato Lenze, visto che aveva avuto un buon riscontro fra voi, ho pensato di inserire ogni tanto qualche pillola di "cooltura", scritta COOL perchè voglio far capire a chi ancora ne dubita che leggere, guardare quadri o sentire della buona musica è una delle cose più belle e divertenti che esista al mondo! Insomma un titolo paraculo di tutto rispetto :p
Oggi vi propongo un Pablo Neruda non poeta ma scrittore in prosa, precisamente scelgo un piccolo passaggio che mi ha colpito per la capacità di descrizione, parole semplici ma che dicono tutto e lasciano al lettore l'immaginazione del se..
L'immaginazione del se è per Still una cosa essenziale, cosa avrei fatto io se...?, avete capito cosa intendo?!
Bene vi lascio alla lettura, il libro di racconti è, come vedete dalla foto, Storia di acque di boschi di popoli.

Nella sua stanza sto mangiando una mela, quando appare davanti a me, e l'odore dei gelsomini, che preme col petto e con le mani, si sommerge nel nostro abbraccio.
Guardo, guardo i suoi occhi sotto la mia bocca, pieni di lacrime pesanti. Mi allontano verso il balcone mangiando la mia mela, silenzioso, mentre lei si stende un poco sul letto levando in alto il volto inumidito. Attraverso la finestra il crepuscolo passa come un frate, vestito di nero, che si fermi davanti a noi lugubremente. Il crepuscolo è uguale in ogni parte, davanti al cuore dell’uomo che si angoscia, vacilla il suo straccio e si arrotola intorno alle gambe come una vela vinta, timorosa.
Infelice colui che non sa che strada prendere, del mare o della selva; infelice colui che rincasa e trova diviso il suo terreno, in quell’ora debole, in cui nessuno può ritirarsi, poiché le condanne del tempo sono uguali e infinite, cadute sopra l’indecisione o le angosce.
Allora ci avviciniamo scongiurando il maleficio, chiudendo gli occhi come per oscurarci completamente, ma riesco a scorgere attraverso l’occhio destro le sue trecce gialle, lunghe tra i cuscini. Io la bacio riconciliato, col timore che muoia; i baci si ammucchiano come serpi, si toccano  con levità estremamente diafana, sono baci profondi e molli, oppure raggiungono i denti, che risuonano come metalli, o si sommergono le due grandi bocche, mentre noi tremiamo come infelici.

11 comments:

  1. Che bellissimo passaggio! Ma lo sai che non avevo mai sentito questo libro?

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  2. un brano intenso, con dei passaggi molto interessanti. ancora una volta. grazie per la segnalazione! ah! e buona domenica!

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  3. @Rano, un libro del 1961 che costava 600 lire..pensa te :) anche io non lo conoscevo l'ho trovato nella terza fila della libreria!!

    @Carolina, felice che ti sia piaciuto! Buona domenica!

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  4. Ti dimostri sempre quella splendida persona che sei. Grazie

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  5. Ok, ok, oltre a MicrOO, col the pronto mi godo anche il tuo post! :)

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  6. @Micro, grazie mille!

    @Bimboverde, spero ti piacerà!

    @I'msoguy, grazie :)

    @Miky, col thè ci si gode tutto al meglio!

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  7. Anche io non conoscevo questo libro, grazie per questa scoperta.
    L'immaginazione del se è un fattore da sempre presente nella mia vita e che ormai mi ci sono abituato a conviverci.

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  8. Concordo con il commento di MicrOO: sei davvero una persona stupenda e con molta luce dentro di te :-)

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  9. @Loran, non è un male l'immaginazione del se..o almeno non sempre!

    @Simone, grazie millllle :)

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  10. Hai perfettamente ragione Still! :)

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E voi che ne dite?!